Un viaggio tra magia, tradizione e benessere naturale
Nella notte più breve dell’anno, quando le ombre danzano sotto la luce vibrante dei falò propiziatori, l’Iperico, noto anche come Erba di San Giovanni, sprigiona tutta la sua magica essenza.
Con l’avvicinarsi del Solstizio d’Estate, qui a Ca’ dei Signori, ci prepariamo a raccogliere questa portentosa pianta, legata a questa giornata da leggende e miti antichissimi. Questi racconti, originati dalle tradizioni pagane, sono passati attraverso il Cristianesimo e sono giunti fino ai giorni nostri, avvolgendo l’Iperico in un’aura di mistero e fascino.
Conosciuta per il suo luminoso fiore giallo, l’Erba di San Giovanni intreccia le sue radici con storie che attraversano secoli. Inoltre, le sue innumerevoli proprietà, tramandate dalla medicina popolare, sono state validate anche dalla medicina moderna.
Scopriamola insieme!
Indice
Etimologia dell’Iperico
L’Iperico o Hypericum Perforatum viene chiamato con diversi appellativi sia in Italia che nel resto del mondo. Nella nostra penisola è noto come Erba di San Giovanni, scacciadiavoli, millebuchi, pilatro, ossi di grillo e altri ancora.
L’etimologia del nome è alquanto dibattuta. Secondo Ippocrate e Dioscoride, il nome “Iperico” deriva dal greco yper (sopra) e eikon (immagine). Parafrasando, significherebbe “al di sopra”, ovvero “più forte” delle apparizioni dell’oltretomba, delle ombre e degli spiriti, indicando il suo potere protettivo contro il soprannaturale.
Un’altra ipotesi, meno mitizzata, suggerisce che il nome yper-eikon facesse riferimento alla pianta di Iperico che cresceva sopra le vecchie statue. Il termine perforatum, invece, si riferisce alla presenza di numerose ghiandole nella pianta che appaiono come piccoli fori.
Solstizio d’Estate e Notte di San Giovanni
L’Iperico o Erba di San Giovanni, è una pianta particolarmente legata alla celebrazione del Solstizio d’Estate e della Notte di San Giovanni.
Fin dall’antichità, tra il 20 e il 21 giugno di ogni anno, si organizzavano feste di vario tipo, spesso della durata di diversi giorni, per celebrare l’inizio dell’estate e omaggiare la potenza del Sole. Il Solstizio d’Estate corrisponde, infatti, al momento in cui il Sole raggiunge la massima declinazione positiva nel nostro emisfero (declinazione: distanza angolare dal centro del sole al piano equatoriale).
Il termine “solstizio” deriva dal latino solstitium composto da “sol-solis” (sole) e “sistar” (fermare), letteralmente “fermare il sole”. Gli antichi, infatti, erano convinti che in questo periodo il Sole sorgesse e tramontasse sempre nello stesso punto fino al 24 giugno, giorno in cui avrebbe cambiato direzione e sarebbe “tornato indietro”.
Nel Solstizio d’Estate il Sole, simbolo del fuoco, entra nel segno del Cancro, dominato dalla Luna, simbolo dell’acqua. Si riteneva che in questa ricorrenza il Sole si fermasse per sposarsi con la Luna.
Va da sé, comprendere come l’acqua e il fuoco fossero considerati elementi solstiziali ricorrenti in molte feste e tradizioni popolari, le cui celebrazioni si basavano sull’osservazione dei corpi celesti.
Con l’avvento del Cristianesimo, la Chiesa, consapevole della difficoltà di sradicare queste credenze consolidate, iniziò a introdurre nuovi riti che assecondavano la superstizione. In particolare, legò strettamente la festa del Solstizio d’Estate alla festa di San Giovanni Battista, fissando quest’ultima il 24 giugno, giorno della nascita del santo, una data già significativa per le credenze pagane.
Durante le celebrazioni del Solstizio d’Estate, che si intrecciavano con quelle della Notte di San Giovanni per la vicinanza delle date, si svolgevano numerosi riti propiziatori. Tra questi, l’accensione di falò sulle colline e nei campi era particolarmente significativa. Per ottenere la benevolenza del Sole e per allontanare spiriti maligni e streghe, si bruciavano nei falò i fiori d’Iperico, considerati simbolo della vittoria sul male.
Si pensava, infatti, che le streghe di tutto il mondo, nella notte fra il 23 e il 24 giugno, si dirigessero a Benevento per radunarsi sotto “il Grande Noce” al convegno annuale, la tregenda. Per dissuaderle dal presentarsi alla propria porta di casa, si raccoglievano particolari erbe che, bagnate dalla rugiada, avrebbero intensificato i loro poteri magici e protettivi.
Ecco che l’Iperico entra a far parte del gruppo delle erbe magiche di San Giovanni insieme all’artemisia, la lavanda, la ruta, l’aglio, la salvia e il rosmarino. Queste erbe venivano legate in mazzetti con una cordella a sette nodi e venivano collocate all’ingresso delle abitazioni per difendersi dagli incantesimi.
Vi è anche un altro motivo per cui l’Iperico viene chiamato erba di San Giovanni: sepali e petali, se strofinati tra le dita, secernono dai peli ghiandolosi dei pigmenti di colore rosso, che secondo la tradizione cristiana, rappresentano il sangue di San Giovanni Battista versato con la sua decapitazione ordinata da Salomè.
Dopo questo viaggio tra i miti e le leggende che vedono l’Iperico come protagonista, scopriamo insieme dove trovarlo, come raccoglierlo e le numerose proprietà benefiche in ambito erboristico.
Habitat e raccolta dell’Iperico
L’Iperico è una pianta originaria dell’Europa, del Nord Africa e dell’Asia Occidentale. Nel corso dei secoli si è diffusa in gran parte del mondo e oggi può essere definita una pianta ubiquitaria.
Cresce spontaneamente nei prati e nei campi soleggiati, ai margini dei boschi e lungo i sentieri di campagna. Predilige terreni ben drenati, ricchi di sole e si presenta come una pianta dal fusto robusto, eretto e molto ramificato.
Le foglie presentano delle ghiandole traslucide che in trasparenza sembrano dei piccoli fori.
I fiori sono raccolti in infiorescenze a pannocchia composta. Hanno una corolla costituita da cinque petali di colore giallo intenso e possono presentare punti e venature nere.
L’Iperico è una pianta erbacea perenne la cui raccolta avviene tradizionalmente alla vigilia di San Giovanni quando la pianta è al massimo del suo potenziale, anche se l’antesi (in botanica, fioritura) va da aprile–maggio ad agosto.
Per raccogliere l’Iperico, si tagliano le sommità fiorite e si lasciano essiccare in un luogo asciutto e ventilato.
Proprietà dell’Iperico
Dell’Iperico si possono utilizzare i boccioli e i fiori freschi separati dalle infiorescenze, le parti aeree raccolte durante la fioritura e l’intera pianta fresca in fiore. La droga (la parte più ricca di principi attivi) è costituita dalle sommità fiorite essiccate.
Iperico contro disturbi di ansia e depressione di lieve entità
All’Iperico, in particolare al suo estratto secco assunto per via orale, sono attribuite attività antidepressive confermate da diversi studi e trials. Non a caso, l’estratto di Iperico, oltre ad essere impiegato in ambito fitoterapico, rientra nella composizione di un vero e proprio farmaco (Nervaxon®), indicato per il trattamento di sindromi depressive di grado lieve moderato.
Per quanto riguarda l’attività ansiolitica, invece, questa viene esercitata attraverso l’attivazione del recettore per le benzodiazepine. Tuttavia, non è stata identificata un’unica molecola responsabile della suddetta attività. Infatti, gli studi svolti hanno dimostrato che l’estratto di Iperico riesce a esercitare un’azione ansiolitica nel suo insieme e che i singoli composti che lo costituiscono (una volta isolati e somministrati) non possiedono la medesima efficacia dimostrata dall’estratto in toto.
Oltre a queste straordinarie proprietà, l’Iperico vanta numerose altre virtù, tutte oggetto di studi, sia completati che in corso, nella medicina moderna. Parliamo di proprietà antinfiammatorie, cicatrizzanti e anti tumorali.
Iperico come antinfiammatorio
L’azione antinfiammatoria pare sia dovuta all’ipericina e all’amentoflavone, sostanze contenute all’interno della pianta stessa. Dalle varie ricerche condotte più nel dettaglio è emerso che l’ipericina è capace di inibire il rilascio di acido arachidonico (responsabile del processo di infiammazione) e che l’amentoflavone è in grado di inibire l’infiltrazione leucocitaria (aiuta i leucociti o globuli bianchi, nella risposta immunitaria).
Iperico contro le infiammazioni della pelle e come cicatrizzante
L’Iperico può essere impiegato per via topica nel trattamento delle infiammazioni della cute e per favorire la guarigione di ferite, sempre grazie all’ipericina. In questo caso l’Iperico viene utilizzato sotto forma di estratto liquido o di olio che si consiglia di applicare direttamente sulla zona interessata.
Iperico contro i tumori e malattie gravi
Ultime, ma non per importanza, sono le proprietà antitumorali dell’ipericina indagate da diversi studi. Pare che questa sostanza sia in grado di esercitare un’azione citotossica nei confronti di alcune cellule maligne, come per esempio quelle presenti nel tumore al colon umano.
Inoltre, recenti studi condotti dall’Università di Pisa, hanno evidenziato come l’Iperico possa essere in grado di proteggere le cellule pancreatiche produttrici d’insulina, dai gravi danni infiammatori che portano allo sviluppo del diabete giovanile.
Ad ogni modo, tutte queste ricerche, sebbene i risultati incoraggianti, sono ancora in corso e necessitano di ulteriori studi per poter essere confermate ed eventualmente sfruttate in futuro.
Iperico nella medicina popolare e in omeopatia
Nella medicina popolare, l’Iperico viene impiegato per il trattamento dei più diversi disturbi, tant’è che l’Erba di San Giovanni viene considerata da tradizioni millenarie come la panacea di tutti i mali.
La si impiega internamente tramite tintura madre, estratto secco o infusione delle parti essiccate, per il trattamento di: disturbi dell’apparato respiratorio (come bronchite e asma), disturbi della cistifellea, parassitosi (in particolare contro gli ossiuri), disturbi gastrointestinali (gastrite, diarrea, enuresi notturna) e perfino reumatismi.
L’Iperico è anche disponibile come rimedio omeopatico per il trattamento di disturbi depressivi e dell’umore, dell’asma e delle lesioni del sistema nervoso centrale periferico.
Esternamente invece viene impiegato tramite oleolito come valido rimedio naturale contro i dolori muscolari, piccole ferite, scottature, infiammazioni della pelle e per rallentare la comparsa di rughe e smagliature.
L’oleolito o olio di Iperico può essere applicato sulla cute, oppure può essere utilizzato come materia prima per la produzione di creme ed unguenti.
Prova il nostro Oleolito di Iperico, raccolto a mano nel cuore dell’appennino Tosco-Emiliano e prodotto presso la nostra Azienda Agricola Ca’ dei Signori!
Attenzione però:
Non esporre al sole le parti trattate, poiché l’Iperico è una pianta con possibile effetto fotosensibilizzante e potrebbe causare effetti indesiderati.
Inoltre, prestare particolare attenzione sia all’uso interno che esterno, poiché la pianta è ricca di principi attivi che possono interferire con l’azione di alcuni farmaci di sintesi.
Si consiglia, pertanto, di evitare la somministrazione in caso di gravidanza, di accertata allergia alla pianta o a uno dei suoi componenti e di consultare preventivamente il proprio medico se si stanno assumendo farmaci particolari che potrebbero essere influenzati dall’Iperico.
L’Iperico, con la sua valenza simbolica nelle tradizioni popolari come il Solstizio d’Estate e la Notte di San Giovanni, rappresenta un legame profondo tra la natura e le nostre radici culturali.
Questa pianta non è solo un simbolo di protezione e di vittoria sul male, ma è anche testimone di riti antichi che hanno attraversato i secoli.
Oltre al suo significato spirituale, l’Iperico è apprezzato per le sue straordinarie proprietà benefiche in diversi ambiti. Da medicamento popolare, ha trovato conferma anche nella medicina moderna, divenendo sempre più un prezioso alleato per il benessere naturale.
In ogni goccia di oleolito, in ogni tazza di infuso, l’Iperico porta con sé non solo benefici per la salute, ma anche il fascino di storie antiche e tradizioni tramandate di generazione in generazione.
Non lasciarti sfuggire l’opportunità di portare un po’ di magia e salute naturale nella tua vita!