Un primo piano sulla regina delle essenze
L’estate ha il potere di evocare nelle nostre menti immagini bucoliche e sognanti, piene di colori, profumi e ritmi lenti che, insieme, creano un’esperienza sensoriale unica.
Immagina di percorrere le sinuose strade delle colline toscane, immerse nel dorato dei campi di grano punteggiati da papaveri in fiore. O di passeggiare tra gli antichi uliveti del mediterraneo dove le foglie argentate brillano al sole. O ancora, di attraversare gli interminabili filari di lavanda nei campi color lilla della Provenza.
Qui a Ca’ dei Signori, abbiamo il nostro angolo di paradiso dove ogni giorno viviamo quei momenti che scaldano il cuore e che si imprimono nei nostri ricordi più belli!
Il nostro angolo magico è proprio nel nostro campo di lavanda situato in uno dei punti panoramici più suggestivi del monte. È qui che possiamo rigenerare corpo e mente, avvolti dall’inconfondibile profumo della lavanda e dalla vista mozzafiato dei tramonti rosso fuoco, scanditi dal lento movimento delle pale eoliche in lontananza.
In piena raccolta della nostra profumatissima lavanda, vogliamo parlarti di questa straordinaria pianta, del suo utilizzo nei rimedi della medicina antica e moderna e, siccome adoriamo le storie popolari, delle leggende del nostro territorio che la vedono protagonista!
Indice
Rimedi tradizionali con la Lavanda
2. Olio Essenziale di Lavanda e Oleolito di Lavanda
Lavanda nelle leggende dell’Appennino Tosco-Emiliano
Etimologia della Lavanda
La Lavanda è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Lamiaceae dall’aspetto di piccole erbacee annuali o perenni dalla tipica infiorescenza a spiga.
Tra le specie più comuni troviamo la Lavanda Angustifolia, detta anche Lavanda Vera o Lavanda Officinale. Originaria del Mediterraneo, la si ritrova in climi temperati e predilige terreni asciutti e soleggiati.
Il nome comune “Lavanda” con il quale chiamiamo questa pianta (così come quello scientifico Lavandula) deriva dal gerundio latino del verbo “lavare”: lavandus, lavanda, lavandum, ovvero “essere lavato”. Dall’etimologia del nome si evince l’uso che gli Antichi Romani ne facevano per la detersione del corpo, usanza mantenuta anche durante tutto il Medioevo e il Rinascimento.
Le caratteristiche botaniche della pianta presentano un portamento arbustivo dato dal fusto legnoso alla base ed erbaceo e ramificato nella parte superiore. Le foglie sono lineari, strette e di colore verde-grigiastro, mentre i fiori sono piccoli di colore blu o viola raccolti in spighe terminali. Essendo la lavanda una pianta fortemente aromatica, il profumo che la contraddistingue è molto intenso dovuto alla presenza di oli essenziali.
Proprietà della Lavanda
La parte utilizzata della pianta in erboristeria viene chiamata “droga” ed è costituita dai fiori essiccati, dai fiori freschi e dall’olio essenziale estratto da quest’ultimi.
I fiori di lavanda vengono utilizzati soprattutto per le loro proprietà calmanti e per le proprietà antispastiche esercitate in particolar modo sulla muscolatura liscia del tubo digerente e dell’albero bronchiale.
L’olio essenziale di lavanda ottenuto per distillazione, così come l’oleolito di lavanda ottenuto per macerazione, si utilizza, solitamente, per via topica e vanta ottime proprietà antinfiammatorie, così come antimicrobiche.
Studi sull’attività biologica della Lavanda
Da diversi studi, oltre aver comprovato l’azione antinfiammatoria dell’olio essenziale di lavanda, è emerso che il suddetto olio è anche in grado di esercitare un’azione molto simile al tramadolo (un analgesico oppioide), fungendo così anche da antidolorifico.
Altri studi, invece, hanno dimostrato che l’olio essenziale di lavanda è in grado di ridurre la componente infiammatoria caratterizzanti le reazioni allergiche, inibendo il rilascio d’istamina.
Oltre alle proprietà sopra citate, diverse ricerche hanno evidenziato come alcuni dei suoi componenti possano essere validi battericidi potenzialmente efficaci contro ceppi di Staphylococcus Aureus, oltre che acaricidi e fungicidi.
Alcune ricerche, hanno anche messo in luce le potenziali proprietà ipocolesterolemizzanti dell’olio essenziale di lavanda e attualmente si stanno indagando anche le potenziali proprietà antitumorali.
Lavanda contro l’irrequietezza e l’insonnia
Date le sue proprietà calmanti e sedative, la lavanda così come il suo olio essenziale, possono essere utilizzati sia per via interna , che per via esterna (tramite aromaterapia) per contrastare l’irrequietezza e diminuire l’agitazione agevolando il sonno.
Lavanda contro i disturbi digestivi
Grazie alle proprietà carminative e antispastiche che concentrano i loro benefici nel tratto gastroenterico, la lavanda può essere altresì impiegata per il trattamento di piccoli disturbi digestivi, flatulenza e coliche.
Lavanda nella cosmesi
In ambito erboristico e cosmetico si utilizzano sia l’olio essenziale che l’oleolito di lavanda per via della loro azione antimicrobica. Spesso vengono impiegati esternamente per conferire sollievo alle affezioni cutanee come: acne, rosacea, eczemi, per ridurre l’irritazione e l’arrossamento della pelle in seguito all’esposizione solare o a punture d’insetto.
Lavanda per contrastare i disturbi circolatori
L’olio essenziale di lavanda utilizzato esternamente pare sia efficace nel trattamento di alcuni disturbi circolatori ed è ampiamente utilizzato nei trattamenti, come la balneoterapia, che prevedono l’utilizzo dell’olio aggiunto all’acqua termale.
Interazioni farmacologiche ed effetti indesiderati
Sia i fiori di lavanda che il loro olio essenziale non sembrano interagire con i medicinali, né causare ipersensibilizzazione anche se usati per periodi prolungati.
In caso di individui sensibili, può tuttavia causare reazioni allergiche come nausea, mal di testa e/o irritazioni visibili sulla cute.
È bene, dunque, in caso di ipersensibilità accertata, evitare l’assunzione sia interna che esterna della lavanda e i suoi derivati. Evitare l’assunzione se si è in stato di gravidanza o allattamento e se si stanno seguendo particolari terapie, consultare il proprio medico di fiducia.
Rimedi tradizionali con la Lavanda
Gli usi della lavanda nella medicina popolare sono molteplici. Anche in quest’ambito, questa pianta trova impiego come rimedio interno contro l’asma bronchiale, contro i crampi e il mal di testa.
Esternamente, invece, viene utilizzata come rimedio contro i reumatismi e come coadiuvante nella guarigione delle ferite.
Viene ampiamente utilizzata in omeopatia per il trattamento delle affezioni delle vie respiratorie (faringiti, laringiti), dell’insonnia e come lenitivo contro le punture d’insetto, anche di vespe e api.
Ecco alcuni dei principali rimedi tradizionali utilizzati ancora oggi che vedono la lavanda come ingrediente principale.
1. Infuso di Lavanda
Viene usato per alleviare ansia, stress, insonnia e mal di testa. Può anche migliorare la digestione e alleviare la nausea. Si prepara con i fiori di lavanda essiccati e acqua calda.
Una volta raffreddato, si può utilizzare il decotto anche per dei gargarismi contro mal di gola e infiammazioni delle vie respiratorie superiori.
2. Olio Essenziale di Lavanda e Oleolito di Lavanda
Entrambi provengono dai fiori della lavanda (il primo per distillazione, il secondo per macerazione) e li possiamo impiegare in aromaterapia, fumenti, massaggi decontratturanti e come ingrediente antinfiammatorio e lenitivo in vari prodotti topici per corpo e viso.
3. Sali da bagno alla Lavanda
Il modo migliore per rilassare le membra e alleviare i dolori muscolari prevede senz’altro un bagno con i Sali alla Lavanda. Ottenuti dalla miscela dei fiori, olio essenziale o oleolito di lavanda e sali da bagno, migliorano la circolazione sanguigna e favoriscono la distensione in generale.
4. Sacchetti di Lavanda
I sacchetti di lavanda essiccata sono un ottimo profumo naturale per ambienti e armadi. Inoltre, se messi sotto il cuscino, aiutano a favorire il sonno.
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Lavanda nelle leggende dell’Appennino Tosco-Emiliano
Nell’Appennino tosco-emiliano, la lavanda è stata parte integrante delle tradizioni locali, arricchendo il folklore della regione con miti e leggende.
Vediamo insieme queste storie, siamo sicuri che ancora non le conoscevi!
La Fata della Lavanda
Una delle leggende più affascinanti dell’Appennino tosco-emiliano riguarda una fata che proteggeva i campi di lavanda.
Si narra che questa fata, chiamata Lavandula, abitasse nei boschi e nei prati fioriti, vegliando sui contadini che coltivavano la lavanda.
Lavandula era conosciuta per la sua bellezza eterea e il suo profumo inebriante che poteva avvertirsi a chilometri di distanza.
Secondo la leggenda, Lavandula appariva agli abitanti del villaggio nei momenti di difficoltà, offrendo loro consigli su come coltivare e utilizzare al meglio la lavanda. In cambio i contadini lasciavano piccoli mazzi di lavanda sui bordi dei campi come offerta per ringraziarla della sua protezione e dei suoi doni.
La Strega di Lavanda
Un’altra storia popolare dell’Appennino tosco-emiliano racconta, invece, di una strega che viveva tra i boschi e le colline ricoperte di lavanda.
Questa strega, conosciuta come Lavandaia, era temuta e rispettata dagli abitanti della regione per i suoi poteri magici.
Si diceva che conoscesse i segreti delle erbe e delle piante e che la lavanda fosse il suo ingrediente preferito per pozioni e incantesimi.
Gli abitanti del villaggio si recavano da Lavandaia per chiedere rimedi a malattie e malanni. In cambio, la strega chiedeva di piantare e curare la lavanda nei campi circostanti.
La leggenda narra che i campi di lavanda della regione fiorissero rigogliosi grazie alle benedizioni di Lavandaia, che utilizzava i suoi poteri per assicurare raccolti abbondanti e di qualità.
La protezione del Borgo
Una leggenda minore, ma significativa, racconta di come i borghi dell’Appennino tosco-emiliano usassero la lavanda come protezione contro gli spiriti maligni e le malattie.
Si credeva che appendere mazzi di lavanda sulle porte e finestre delle case tenesse lontani gli spiriti cattivi e purificasse l’aria, proteggendo gli abitanti dalle epidemie.
Durante le feste locali, le strade dei borghi venivano adornate con fiori di lavanda e si organizzavano processioni dove i fedeli portavano con sé rametti di lavanda, recitando preghiere per la protezione del villaggio.
Questi rituali non solo consolidavano la comunità, ma rafforzavano anche la credenza nei poteri magici e curativi della lavanda.
Insomma, la lavanda non è solo una pianta dal profumo inebriante e dalle molteplici proprietà benefiche, ma è anche un elemento ricco di storia e tradizione.
Dall’uso nei rimedi della medicina antica alla sua presenza nei racconti e leggende dei nostri territori, la lavanda continua a essere apprezzata per la sua versatilità, per il suo potenziale biologico e per il suo fascino senza tempo.
Speriamo che queste storie e informazioni ti abbiano fatto apprezzare ancora di più questa straordinaria pianta e le sue molteplici virtù, ti aspettiamo nel nostro Campo di Lavanda qui a Ca’ dei Signori!