Dal lupo selvatico ai fedeli compagni di vita: come l’amicizia tra esseri umani e cani ha modellato entrambi nel corso dei millenni
Oggi facciamo un piccolo strappo alla regola e, in occasione della Giornata Mondiale del Cane, ci avventuriamo in un tema che, anche se non parla direttamente della nostra azienda, ci sta molto a cuore.
Parliamo dei nostri fedeli amici a quattro zampe! Qui a Ca’ dei Signori, la vita senza i nostri adorati cani, Neville e Minerva, sarebbe semplicemente impensabile. Questi due compagni di avventure sono sempre al nostro fianco, pronti a correre tra i campi o a prendersi una meritata siesta sotto l’ombra di un albero.
Con questo articolo, vogliamo celebrare non solo loro, ma anche quel legame speciale che da millenni unisce l’uomo al cane, trasformando ogni giornata in un’avventura condivisa, proprio come accade qui, tra i prati e i campi di Ca’ dei Signori.
Indice:
L’amicizia più antica di quanto pensassimo
La coevoluzione culturale: come i cani hanno modellato le società umane
Leggende Italiane sul cane: tra mito e realtà
La sindrome di domesticazione: un viaggio affascinante nella trasformazione del cane
Il Cane come partner performativo
Le radici della coevoluzione
La relazione tra esseri umani e cani ha radici profonde, che affondano nei tempi in cui i primi uomini si incrociavano con i progenitori dei cani moderni: i lupi. La teoria più diffusa pone l’accento sull’utilità come motore che spinse il lupo, un giorno, ad avvicinarsi agli accampamenti umani, per nutrirsi degli scarti che l’uomo produceva.
Questa convivenza iniziale offriva vantaggi a entrambi: i lupi trovavano cibo facilmente reperibile, mentre gli esseri umani beneficiavano di una protezione extra, con i lupi che allontanavano altri predatori dai loro accampamenti.
Ma, come vedremo, questa storia è ben più complessa e affascinante di quanto possa sembrare a prima vista. Sei pronto a scoprire quanto sia antico questo legame?
Anche se la presenza di cani anatomicamente moderni – Canis Familiaris – è dimostrata a partire da 14.000 anni fa, studi più recenti hanno fatto retrocedere di millenni la data di inizio del processo affiliativo tra uomo e lupo.
Per esempio, nel 1870 venne rinvenuto nella grotta di Goyet, in Belgio, un cranio di cane databile intorno a 36.000 anni fa. Similmente, un altro esemplare canino, trovato nella grotta di Razboinichya, presso i monti Altai della Siberia meridionale, è stato datato, attraverso il metodo del carbonio-14, a 33.000 anni fa. Inoltre, ricerche condotte da Carles Vilà nel 1999 sul DNA mitocondriale hanno suggerito che il processo di domesticazione potrebbe essere iniziato addirittura 135.000 anni fa.
Queste scoperte indicano che l’incontro con esemplari di lupo particolarmente docili e l’inizio del processo di domesticazione potrebbero essere avvenuti almeno 20.000 anni prima della Rivoluzione Neolitica (la prima grande rivoluzione dell’agricoltura che avvenne tra i 10.000 e i 7000 anni fa). Questo è un aspetto affascinante perché ci mostra come l’uomo e il lupo abbiano iniziato a interagire molto prima che l’agricoltura e la vita sedentaria cambiassero radicalmente il nostro modo di vivere.
Ma quanto è davvero antica questa amicizia? E come si è evoluta nel corso dei millenni?
Un’amicizia più antica di quanto pensassimo
Come già accennato, le prove archeologiche ci dicono che i primi cani potrebbero essere stati addomesticati già tra i 30.000 e 40.000 anni fa, ben prima di quanto indicassero le stime precedenti.
Questo significa che i nostri antenati convivevano con i cani già durante l’era glaciale, un periodo di estreme difficoltà in cui la collaborazione tra specie era essenziale per la sopravvivenza.
L’uomo di 30.000 anni fa era un raccoglitore e cacciatore seminomade, estremamente sensibile alle variazioni ambientali. Tuttavia, l’uso del fuoco aveva già portato innovazioni comportamentali e culturali dagli effetti dirompenti. Non solo il suo utilizzo aveva cambiato la dieta umana consentendo la cottura dei cibi, ma aveva influenzato anche l’organizzazione sociale e la sicurezza, creando un ambiente più stabile e favorendo il riposo e le attività creative.
Con la stabilità e la sicurezza crescenti, le pressioni sociali si spostarono verso una maggiore coesione interna del gruppo. Si instaurarono dinamiche di premiazione degli individui più tolleranti e cooperativi a discapito dei soggetti più aggressivi e intolleranti.
Questo processo ha avuto un impatto profondo sia sul comportamento che sull’aspetto fisico degli esseri umani, un fenomeno che viene definito sindrome di domesticazione umana. I volti degli esseri umani iniziarono a diventare più arrotondati, l’arcata sopraccigliare si ridusse, il volume del cranio diminuì e vi furono cambiamenti legati ad un abbassamento dei livelli di testosterone e ad un aumento di serotonina e ossitocina.
Ma questa selezione naturale non ha modellato solo gli esseri umani: il processo ha avuto effetti anche sui lupi che si avvicinavano agli accampamenti. Questo, infatti, è stato l’inizio di un processo che avrebbe trasformato il lupo in cane.
La coevoluzione culturale: come i cani hanno modellato le società umane
Non è solo la biologia a essere stata influenzata dalla coevoluzione tra cani e uomini, ma anche la cultura. I cani hanno giocato un ruolo fondamentale nelle società umane, non solo come guardiani o cacciatori, ma anche come simboli culturali e religiosi. In molte culture, i cani sono stati venerati come guide spirituali o come custodi dell’aldilà, riflettendo l’importanza del loro ruolo nella vita quotidiana.
Le prime società agricole, in particolare, trassero enorme vantaggio dalla presenza dei cani. Questi animali proteggevano i raccolti e il bestiame dai predatori e aiutavano nella gestione delle greggi. La loro utilità in contesti così cruciali per la sopravvivenza umana ha reso i cani non solo amici, ma membri essenziali delle comunità umane.
La teoria della coevoluzione suggerisce che non solo i cani si siano adattati agli esseri umani, ma anche che gli esseri umani si siano adattati ai cani, creando un rapporto di reciproca influenza che ha modellato entrambi.
Studi recenti hanno analizzato le tracce della sindrome di domesticazione nell’uomo dell’Olocene e nel cane, paragonandole rispettivamente alle caratteristiche di umani del basso Paleolitico e del lupo. I risultati hanno rivelato percorsi evolutivi straordinariamente simili.
Non è sorprendente come queste interazioni abbiano plasmato così tanto le nostre vite?
Leggende Italiane sul cane: tra mito e realtà
Ma torniamo a casa, in Italia. La nostra terra, con la sua ricca storia e cultura, è piena di leggende che coinvolgono i cani. Una delle più affascinanti è quella del Cane di San Rocco. San Rocco, un santo venerato per la sua protezione contro le malattie, era accompagnato da un cane che, secondo la leggenda, lo salvò dalla fame mentre si trovava in esilio.
Si racconta che il cane, appartenente a un nobile locale, portasse ogni giorno del pane al santo malato, permettendogli di sopravvivere. Il loro legame ha dato vita a numerose rappresentazioni iconografiche, rafforzando l’immagine del cane come simbolo di fedeltà e protezione.
Un’altra leggenda popolare è quella del Cane dei Faraoni, un’antica razza che si crede abbia avuto origine nell’antico Egitto e che si diffuse in Sicilia. Questo cane era ritenuto capace di percepire il soprannaturale, proteggendo le famiglie dalle influenze maligne.
Queste storie non solo arricchiscono la nostra cultura, ma dimostrano quanto profondamente il cane sia radicato nel nostro immaginario collettivo, con un ruolo che va ben oltre quello di semplice compagno.
La sindrome di domesticazione: un viaggio affascinante nella trasformazione del cane
Continuando il nostro viaggio nella storia evolutiva di questo animale, scopriamo che la domesticazione non ha solo cambiato il comportamento del lupo trasformandolo nel cane che conosciamo oggi, ma ha anche influenzato il suo aspetto fisico e fisiologico.
La sindrome di domesticazione, un fenomeno osservato in diverse specie, ha portato a una serie di cambiamenti nei cani: una maggiore tolleranza e minore aggressività, una riduzione dei livelli di cortisolo e un cambiamento nell’aspetto, come la depigmentazione del mantello e la riduzione della capacità cranica.
Ma non è finita qui! Uno studio condotto dal biologo giapponese Miho Nagasawa nel 2015 ha dimostrato che comportamenti acquisiti durante la domesticazione, come lo sguardo prolungato, hanno un impatto significativo sull’affiliazione tra uomo e cane. Questo comportamento, inesistente nei lupi, stimola un aumento dei livelli di ossitocina sia nei cani che nei loro proprietari, rafforzando il legame affettivo tra le due specie.
Queste ricerche dimostrano che la relazione tra uomo e cane è una delle più profonde e significative che esistano, capace di influenzare non solo il comportamento, ma anche le emozioni di entrambi.
Il Cane come partner performativo
Ma il cane non è solo un compagno fedele: ha anche svolto un ruolo attivo nelle attività umane. Secondo l’etologo Roberto Marchesini, l’adozione di cuccioli di lupo ha portato a cambiamenti significativi nelle strategie di caccia, nella difesa del territorio e nel modo di seguire una pista. Il cane non era visto solo come un semplice strumento, ma come un vero e proprio partner performativo, attivo e partecipe delle attività cooperative.
Immagina di essere un cacciatore dell’età della pietra, con il tuo cane al fianco, pronto a fiutare la preda o a difenderti da un predatore. Questa collaborazione ha inaugurato nuove pratiche e stili di vita che hanno profondamente modificato l’ambiente di crescita delle nuove generazioni.
L’allargamento del gruppo sociale umano a membri eterospecifici, come i cani, ha comportato uno slittamento nella vita quotidiana, dando origine a un processo di ibridazione culturale. Questo fenomeno ha plasmato entrambi i partner di questo incontro, arricchendoli di tecniche e comportamenti mutuati dall’altra specie, modificando lo sviluppo di entrambe le specie coinvolte.
Questo legame unico non è solo una parte del nostro passato, ma continua a evolversi anche oggi, rendendo i cani non solo compagni di vita, ma anche partner in molte delle nostre attività quotidiane.
Un legame infrangibile
Insomma, il rapporto tra esseri umani e cani è molto più di una semplice storia di domesticazione. È una storia di coevoluzione, in cui entrambe le specie hanno plasmato e arricchito l’esistenza dell’altra in modi che continuano a influenzarci anche oggi.
Qui a Ca’ dei Signori, ogni giorno viviamo e celebriamo questa connessione unica, rendendo omaggio a un legame che ha resistito alla prova del tempo e continua a farlo, rendendo ogni giornata un’avventura condivisa.
Allora, la prossima volta che guarderai il tuo cane, ricorda: dietro quel musetto c’è una storia millenaria di amicizia, fedeltà e collaborazione che continua a scrivere nuove pagine ogni giorno. Non è meraviglioso essere parte di questa storia?